mercoledì 31 marzo 2010

Recensione "DEADMAN WONDERLAND"






No, quest'opera non è una rivisitazione Romeriana dell'appena uscito Alice in Wonderland di Burton, questo è un manga di Jinsei Kataoka e Kazuma Kondou, Il team di Eureka Seven per intenderci.

ECCO I FATTI... 

Ganta Igarashi è scampato al brutto terremoto che anni prima ha fatto sprofondare il Giappone per il 70% della sua superfice. Rimasto orfano, Ganta frequenta la scuola e conduce una vita pressochè normale, fino a quando un giorno, un individuo volante fa irruzione nella sua classe e in pochi minuti compie un massacro lasciano in vita solo lui.


Non contento però l'individuo conficca una pietra simile ad un rubino nel petto di Ganta che, anche dopo questa ennesima sfiga, sopravvive.
A questo punto alcuni potrebbero dire "a Ganta gli è andata di culo"...e lui potrebbe rispondere "di culo ti va quando trovi 20 euro per terra".
Al suo risveglio in ospedale Ganta viene accusato del massacro e a nulla valgono le sue spiegazioni sull'accaduto, egli viene quindi processato e spedito al Deadman Wonderland (da ora DW), il carcere della morte. T'è andata propio bene Ganta!!!
Qui Ganta scoprirà che la vita del carcerato a DW è più pericolosa del classico "ooops mi è scivolata la saponetta", difatti i detenuti per sopravvivere devono guadagnarsi dei CP che servono per tutto, dal cibo all'antidoto per il veleno iniettato nel loro corpo. Si perchè le vacanze le andate a fare a Riccione non al DW! E per chi sperava solo in qualche lavoro pesante, poche ore d'aria e la tv in cella se l'è ritrovata in quel posto, ma senza lo stratagemma della saponetta.
Dicevamo dunque, detenuti avvelenati, questi individui devono prociurarsi l'antidoto sganciando dei bei CP, moneta corrente al DW.
E per guadagnarsi i CP? Semplice, come intrattenimento per spettatori esterni e col benestare del governo, il sistema carcerario organizza delle gincane in cui i carcerati possono partecipare, ovviamente non è una scampagnata con pic nic e in genere gran parte della gente ci lascia le penne!

il minore dei problemi di Ganta

A fare da contorno ci saranno: Una strana ragazza che conosce a menadito la prigione ma non sembra essere una carcerata e afferma di conoscere Ganta fin dall'infanzia, lui però, non ne ha memoria. Un ragazzo che all'apparenza dimostrerà amico ma con sconosciuti secondi fini e individui dotati di un potere simile a quello del simpaticone che ha fatto finire Ganta in gattabuia.

SEINEN O SHONEN?

Questo manga non è ne un Seinen, anzi direi che Shonen è la sua categoria, senza dubbio.
Un ragazzino che a un tratto si trova in cambio radicale di habitat dove è in gioco la sua vita per mano di strani personaggi dotati di poteri incredibili...sa di già visto quanto una Kamehameha al parchetto
Il nostro medico quindi diagnostica i sintomi abbastanza chiari di Shonenite.
Tuttavia, la tensione sempre palpabile, il terrore, la violenza gratuita che aleggia in prigione ma soprattutto il libero massacro di carcerati a puro divertimento di altri esseri umani, innescano una riflessione su tematiche in circolazione anche ai giorni nostri.
Questo porta il livello di lettura al di fuori del classico Shonen commerciale piazzandolo quindi qualche gradino sopra la media, anche se, questo contrasto pur funzionando, lo fa a tratti. 
Il lettore quindi si trova a volte sotto gli occhi situazioni scontate e alcuni di quelli che dovrebbero essere colpi di scena si riducono a un esperienza di preveggenza, facendo quindi calare il ritmo e la piacevolezza del racconto.


L'elemento che fa la differenza:  
LA GATTABUIA 

L'ambientazione è l'elemento più interessante dal punto di vista del concept. La prigione ci offre un mondo comandato da  regole che dovrebbero essere ferree e giuste e ovviamente non lo sono. Il protagonista non può ribellarsi alla sua condizione di ingiustizia che quindi lo mantiene in uno stato di continua veglia emotiva e che spesso sfocia in crisi di panico acute.

Non sono tanti i manga che si svolgono dietro le sbarre o comunque in situazioni detentive e a sfondo di sopravvivenza.
E ancora Vita da Cavie e i primi crudissimi volumi di Shamo
Nel media cinematografico invece troviamo alcuni film a riguardo, andando a memoria direi: The Running Man e Death Race (citato tra l''altro sul retro del volume 1).

COMPARTO GRAFICO

Il disegno si addice perfettamente alla storia difatti, dona spessore alle situazioni allucinate e di tensione e incalza le parti veloci e di combattimento senza proporre tavole incomprensibili anche ad una veloce occhiata.


CONCLUDENDO

Deadman Wonderland, un pò a chiappe strette, causa un edizione non brillantissima e qualche altobasso narrativo, vale i soldi che costa, è una buona lettura ed il contesto della storia è abbastanza differente dai soliti manga, lasciando intravedere sviluppi molto interessanti. 

Pro: ambientazione, disegno molto efficace, sviluppo della trama con ampie possibilità di crescita.

Contro: a volte scontato, l'edizione non è proprio un connubio prezzo qualità

VOTO: 7.5



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I diritti sono dei leggitimi detentori.



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