martedì 20 aprile 2010

Recensione BAKUMAN



 
La regola Gi Joe applicata ai Manga


ECCO I FATTI:
Moritaka Mashiro, Taka per gli amici, 14 anni, 32 esami in un mese grazie a Cepu vuole fare l'impiegato medio Giapponese. Non perchè gli piaccia particolarmente ma solo perchè, cito testualmente: "il futuro non mi interessa, vivere è soltanto una scocciatura", quindi per non dare problemi alla sua famiglia facendo il fannullone, ha deciso di studiare e fare una vita da tranquillo Giapponese medio.
Piano infallibile se non fosse che, il suo incredibile talento per il disegno non la pensa così.
Taka sa disegnare bene e lo dicono tutti, ha ricevuto anche importanti riconoscimenti nei suoi 14 anni.

 
Và come disegna bene il Taka!

Quel bel furbone di Taka è segretamente infatuato della bella Miho Azuki (qui in una mise sobria da casa), al punto che nell'orario di lezione se la disegna sul quaderno di matematica. In ben due versioni!
Finita la scuola Taka rincasa e arrivato in cameretta scopre, Il Tarantolone? No. Solo che ha dimenticato il quaderno, con La Azuki disegnata, a scuola.
A mente fredda e considerando lo spietato sistema di bullismo Giapponese Il Taka decide di partuire al recupero del quaderno.
Giunto a scuola il nostro campione di menefreghismo scopre che ad aspettarlo c'è  Akito Takagi, con in mano il suo quaderno.
Taka che  per contratto se ne deve fregare di tutto e quindi fa appunto come se non gli fregasse un gran chè, giusto per svicolare dalla situazione, Akito però ha una proposta per lui, attratto dall'unico disegno visto, vuole proporgli di affiancarlo nel suo sogno di diventare Mangaka!
Si perchè, Akito Takagi, 14 anni, oltre che ottimo studente ha un talento innaturale per inventare le storie, belle storie!
Da qui in poi scopriremo che Taka ha dei precedenti di  famigliari Mangaka e che forse la sua non considerazione per la carriera artistica o la vita in generale proviene proprio da tali trascorsi.
Nonostante questo la benzina per il suo motore arriva proprio dalla Azuki.
Avevate dubbi? 
Infatti, qualche pagina più avanti e in un qualche modo riescono a dichiararsi i rispettivi sentimenti e i rispettivi sogni e si scambiano una promessa: Ci sposeremo, si avete capito bene, quando i nostri sogni si saranno realizzati.
Per inciso comunque, Miho vuole fare la doppiatrice di Anime e Taka, da ora, il Mangaka.
Quando si dice che tira più un pelo di f... che i buoi attaccati al carro eh?
Sempre per inciso da qui in poi i due non si cagheranno manco di striscio per sbaglio.
La storia, tra colpi di culo, di genio e di tosse, prosegue e noi assisteremo alle mirabolanti avventure di Taka e Akito alle prese con loro sogno di diventare Mangaka.
Ce la faranno?

 Qesto è Momo dopo aver letto Bakuman

Volutamente decido di chiudere qui con la descrizione del volume perché direi non serva andare oltre, fornire altre informazioni o ridere di altri espedienti narrativi rovinerebbe il divertimento di voi lettori e visto che questa è una recensione e non un analisi completa...cassiamo.

APPROFONDIMENTO:
Secondo me c'è stata una aspettativa alta in Italia, per questo nuovo lavoro del duo Ohba/Obata visto il successo che ha avuto Death Note.
L'idea di base è carina, già vista (Manga Bomber), ma approcciata diversamente e forse più consona al peso che i manga e la cultura giapponese oggi hanno all'interno della nostra società.
Quindi abbiamo una bella idea per la storia, un valido disegnatore e un abile sceneggiatore.
Tuttavia questo primo volume strizza molto l'occhio allo Shonen Mainstream Commercialotto.
Tipo se vi avessero detto che, il quatttordicenne di turno, superbravo a fare qualcosa, che però non vuole fare quello per cui è portato ma che alla fine lo fa per la compagna di classe di cui è innamorato, era uno dei protagonisti cosa avreste pensato?
 No, non "Bella Storia, Fratello!"

Esatto! Non bella storia fratello!
Avremmo esclamato: Ancooooraaaa???? 
Quindi è un brutto manga? No!
Per ora l'idea di scoprire come funziona l'editoria manga giapponese e i disegni di Obata fanno si che quello per cui si possa storcere il naso adesso peserà meno sulla bilancia del giudizio.
Però resta il fatto che se siete lettori dalle aspettative esigenti e intransigenti questa roba non fa per voi.
Sarebbe come Guardare Gi JOE con l'aspettativa di vedere un film tipo Gran Torino. Non ci siamo!
Gi JOE lo devi guardare come le 2 ore della sagra del tamarro altrimenti rimani deluso.
Per Bakuman è uguale, calare l'aspettativa e goderselo per quello che è, una buona idea sceneggiata bene ma in maniera da fare presa su di un pubblico adolescente che possa riconoscersi nei protagonisti.
L'edizione non grida al miracolo è quella classica da shonen di panini ne bella nè brutta.

CONCLUDENDO:
Avrei trovato migliore questo Bakuman con un approccio più veritiero, alla Beck per intenderci. Pazienza!
Vedremo dove andranno a parare. 
Se siete lettori navigati e intransigenti lasciate perdere, per gli altri l'acquisto vale i soldi spesi. 


Pro: Obata, Soggetto intesessante

Contro: Adatto più a un pubblico giovane che al lettore professionista, troppo commercialotto.





Tutte le immagini sono utilizzate per fini di recensione.
I diritti sono dei leggitimi detentori.

2 commenti:

  1. Aspetta e aspetta che adesso lo chiamo.
    Orni... orni... orni... orn.. ah! eccoti qua ma dove eri finito era da un pò che non ti si vedeva in giro.

    Come dici? dalla Troisi ah! allora si spiega tutto, vabbe dai puoi rimanere tanto qui abbiamo pane per i tuoi denti(se ne hai).

    Beh direi che qui siamo davanti all'ennesimo esempio di idea originale, sviluppata in modo insulso con l'unico obbiettivo di fare soldi, magari sfuttando la fama di due autori famosi.

    Cioè il ragazzo parte dal voler essere solo un umile impiegato, perchè la vità per lui non è nulla di speciale; al voler diventare un mangaka di successo.

    E non contento in mezza giornata trova pure sceneggiatore e doppiatrice per i suoi futuri anime, tutti quanti quattordicenni e talentuosissimi... WTHF!!

    Ok dai mi fermo qua, che se no finisco a parlare di quanto sia caduta in basso l'editoria italiana ecc ecc...(anche se in Giappone a quanto vedo, non se la passano tanto meglio).

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  2. Vuoi un giudizio personale? Si probabilmente ci poteva essere un migliore uso dell'idea di base.

    Tuttavia é l'idea stessa che unita ai disegni sopperisce allo scompenso, diciamo che 1/3 è da buttare ma i 2/3 rimanenti son buoni, questo almeno per il volume 1.

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