lunedì 10 gennaio 2011

Cetriolini in 3x2 e sconti al reparto macelleria: Supermarket


Mannaggia! Non trovo un modo avvincente per cominciare questa recensione di Supermarket di Brian Wood (DMZ, Local). Ok, ok, calma, respiiiiira....ecco! Sapete quando vi fanno una foto? Sorridii!!!! Flash! il lampo che vi abbaglia, lo sbattimento di palpebre e poi tutto finito. Avete Presente?

 Supermarket di Brian Wood, edito da BD può essere vostro per 10 €

E poi? finito tutto?

ECCO I FATTI:
Pella Suzuki e i suoi genitori vivono in una casetta nelle hills di platino di una città la cui società si basa sul danaro sporco e sugli affari altamente illeciti. Questo ovviamente per quelli che stanno bene. Pella, che per inciso è un nome che fa brutto da solo, è una teenager di famiglia ricca, che frequenta una scuola da ricchi, va in giro in una macchina da ricchi ed è marginalmente impegnata in credi non da ricchi, diciamo socialmente utili. Sta santa ragazza lavora in un supermarket giusto per non passare troppo tempo a casa, ma un pomeriggio, di ritorno dal lavoro, trova mamma e papà mortammazzati. Comincia così la storia di una fuga da persone poco piacevoli che vogliono far cose brutte brutte alla nostra protagonista. Pella si troverà infatti contesa tra la Yakuza Giapponese e L'industria del porno Svedese (O_O). Scoprirà così la verità sulla propria famiglia e perchè sia così bramata dai due cartelli.

Ecco a te, guacamole con pancetta!


APPROFONDIMENTO:
Dai dialoghi scarni e utili solo a alla comprensione di alcuni dettagli e al passaggio da un segmento all'altro Supermarket ha una trama che si presterebbe maggiormente per un Action Game (alla Wet per intenderci) dove la protagonista scappa e scandisce i suoi progressi, coi pensieri, questi invece abbondanti, sul cosa le stia accadendo. Pella mi ricorda una piccola Buffy Summers. Meno cazzuta, meno picchiona e meno preparata ma con quella di ironia un pò trash alla Whedon. Il restante cast serve a poco in realtà, fa solo funzionare gli eventi e delinea un percorso con un traguardo preciso da raggiungere a fine lettura.

Yakuza, tizi con le ciuffe, gnocche battutacce e auto pompate.

Il comparto grafico è la vera sorpresa. Kristian Donaldson è uno che non scherza. Il volume è ricco di una colorazione tendente alla pop graphic, i disegni sono una piacevole scoperta pagina dopo pagina. Mi è balenata anche l'idea che con una resa visiva così abbondante la storia sia stata volutamente minimizzata ma è anche vero che questa caratteristica è prettamente da videogiochi (come dicevo più su)  ed è per quello che vedo una carenza dal lato narrativo.

A chi non piacerebbe essere braccato dall'industria del porno svedese?

CONCLUDENDO:
Una buona idea di partenza, sviluppata bene ma carente di lunghezza. Le situazioni i cambi di scenario e i vari colpi di scena si susseguono come i flash di una macchina fotografica sul red carpet. vieni abbagliato ripetutamente senza avere il tempo assimilare le sfumature della storia e di conseguenza di emozionarti. In un qualsiasi action game dopo il passaggio che ti fa capire cosa devi fare c'è sempre un determinato tempo dove devi fare qualcosa, scappare da qualcosa, nel nostro caso. Questo può provocare frustrazione, gioia, rabbia, felicità, eccitamento ecc.. In supermarket questo passaggio non c'è. Pella Suzuki ha perso i genitori, è braccata, non ha soldi, un posto dove andare e non ha persone su cui contare. questo dovrebbe in qualche modo influire sul lettore, ma niente. Questo racconto pare più un riassunto che una storia completa. Peccato. Da comprare più come artbook che come novella, Kristian Donaldson è stata una rivelazione.


Pro: Ottimo e Abbondante...graficamente! Costa poco in proporzione.

Contro: Sceneggiatura completa ma troppo riassuntiva.

Voto: 6,5

Il pensiero correlato: Programmare vacanze in svezia.

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