venerdì 16 aprile 2010

Recensione SUMMER BLONDE





Facciamo un bel salto all'indietro (se mi prendete alla lettera occhio ai mobili) e andiamo all'anno 2003, Jumpdrive Activated!



ECCO I FATTI:

EPISODIO 1: Alter ego
Martin è uno scrittore col blocco, no, non quel blocco che pensate, il blocco dello scrittore, quello che non ti fa scrivere ma in bagno ci vai tranquillo.
Da qualche anno Martin non pubblica un libro, in realtà però collabora con riviste scrivendo articoli e, ha scritto anche il primo romanzo di un giovane attore Holliwoodiano ma senza averci messo il nome.
Insomma, Martin è il tipico ghost writer di suo, non scrive una cippa di niente, ma tira a campare scrivendo per altri.

 This is business, Brotha!

Martin passa dunque le sue giornate a cercare spunti narrativi per un suo prossimo libro, esce col suo migliore amico, che per inciso ha una situazione di vita più stabile, a cui confida i suoi segreti, le sue paranoie e i suoi problemi. Ahhhh che bella cosa l'amicizia...!
Martin ha una ragazza con cui non si decide, non la ama..o sì? non convivono nonostante siano tutti e due emancipati, hanno alti e bassi e vivono una relazione sterile che a quanto ci è dato prevedere non andrà lontano.
Ma un giorno....Ta-daaaa!
Arriva una cartolina di un ammiratrice, una sua ex compagna di scuola di Sacramento (che da ora sarà: il paesello), gli dice che ha letto il suo libro e che le è molto piaciuto e che se passasse dal paesello di fargli uno squillo.
Martin e il suo ormone galoppino si fanno prendere dai bei sentimenti di rivalsa, lei era il suo sogno al liceo, la ragazza per cui sbavava, quindi per lui era la vittoria suprema. Da sfigato a talentuoso scrittore, agli occhi di una che, gli occhi non li aveva mai posati su di lui.
Dopo un pò di ragionamenti da "vorrei-ma-non-posso-però-lo-faccio-lo-stesso", L'ormone galoppino di Martin decide che le inibizioni sono roba brutta brutta e quindi se ne disfa, di conseguenza Martin prova a cercarla al telefono, ma niente, quindi ecco il piano, vado al paesello, pensa Martin.
Da qui in poi nascerà una situazione particolare che porterà il nostro "eroe" sul finale del racconto ad una necessaria riconsiderazione della sua vita e delle sue priorità in toto.
Ovviamente per evitare Spoiler giganti qui ve la leggete.

EPISODIO 2: Summer Blonde
Questo episodio titola anche l'albo e racconta di Neil, Marco e Vanessa.
Per evitare equivoci Vanessa è la Summer Blonde in questione, una commessa findanzata ma non poi più di tanto a cui piace lo spasso.
Neal è un uomo comune con qualche problema a relazionarsi con gli altri.
Marco è uno di quei clichè americani sul ragazzo fico che suona la chitarra, non lavora e non si sa come si mantiene, sà che sfonderà perchè è il suo destino ma soprattutto, vuol fare all'amore con qualsiasi cosa gli dicano essere donna.

 Bleargh, stupid clichè!

Il tutto ha inizio quando Marco si trasferisce nell'appartamento adiacente a quello di Neal e da buon vicino va a presentarsi rendendo manifesta la propria presenza nello stabile.
Neal lavora in un giornale locale, fermi però, mica è così fico da fare il giornalista, no, lui impagina gli annunci delle sexy hostess e delle massaggiatrici.
Non più giovanotto ormai, Neal, è infatuato di Vanessa e frequenta spesso il negozio in cui lei lavora, solo per poterla vedere.
Vanessa a Neal non lo caga neanche di striscio.
Marco conosce Vanessa mentre lei e una sua amica cercano di farsi comprare da bere da un tizio, che nega loro aiuto per passare una serata di bagordi alcolici. Ma che culo! Marco is in da House! Quindi la Vanessa e l'amica cercano di convincere Marco all'acquisto dell'alcol, Marco dalla sua con la previsione di una doppia da segnare in giornata non se lo fa ripetere e invita le giovinotte nel suo appartamento.
Marco da bravo mandrillo incita le due giovini all'amore tra donne, prima, poi le manifesta la bella prospettiva dell'ammore a 3 (che sappiamo tutti essere il "Magic Number").
Vanessa, diciannovenne in piena tempesta ormonale tentennante accetta la sperimentazione, l'amica non ne vuole sapere e manda affancu a quel paese Marco andandosene via.
Marco e Vanessa Consumano.
La mattina seguente Neil vede Vanessa uscire dall'appartamento di Marco, inutile dire che la cosa lo manda in bestia.
Nelle pagine successive vediamo Neil in seduta da una psicologa che parla della sua difficoltà di relazionarsi con gli altri e specialmente col gentilsesso, Marco che si troverà una bella gatta da pelare e Vanessa che sarà sull'orlo di una crisi di nervi.
Come finirà il triangolo non dichiarato che sembra un quadrato?

EPISODIO 3: La Vendetta dei Hawaiian Getaway
Hillary Chang lavora per una ditta che vende abbigliamento tramite catalogo, lei si occupa di ricevere le ordinazioni via telefono. Un giorno il capo la chiama in ufficio e le dice che ha ricevuto un reclamo riguardante il modo in cui ha trattato un cliente, questo unito a un rendimento professionale non brillantissimo viene usato come scusa per licenziarla.
Per inciso il reclamo era di un certo Mr. Shatner, vi dice niente?

Oh, hey, hanno anche i pullover!

La madre di Hillary non perde occasione per rinfacciarle i suoi fallimenti: personali, sentimentali e ora anche lavorativi e non passa momento che non faccia il confronto con la sorella più piccola zeppa di successi e soddisfazioni.
Hillary non la prende bene e comincia a chiudersi in se stessa, a non cercare lavoro ma tutto sommato riesce comunque a sviluppare un hobby che le permette di distrarsi dalle sue lunghe giornate passate a casa. Scherzi telefonici. Recuperato il numero della cabina davanti casa Hillary si sbizzarrisce importunando e sfottendo i poveri passanti.
Questo le permette momenti di svago, fino a quando si troverà a dover fare i conti col suo coinquilino in procinto di abbandonarla abitativamente per andare a convivere, il che non sarebbe un problema se non fosse per quella pseudo relazione che i due hanno avuto quando si sono conosciuti.
Gli scherzi telefonici riserveranno a Hillary un incontro mooolto interessante ma un finale, purtroppo, dolceamaro.

EPISODIO 4: Allarme Bomba
Questa storia si sviluppa in sostanza attraverso 2 personaggi principali.
Scotty, adolescente mite e introverso, outsider della situazione che verrà travolto da un tornado di eventi di nome Cammie, da non confondere con Cammy.
Cammie, adolescente navigata e libertina che grazie al suo comportamento disinibito si ritroverà dapprima usata poi scaricata con la rapidità con cui riuscite a pronunciare "hadooooouken".
I due vivono esperienze sociali differenti, lei, ragazza del classico studente/giocatore da liceo, lui amico dello sfigato "indie" di turno che viene sempre preso di mira da voi sapete chi.
I due, per motivi che ometto causa spoiler, si ritroveranno ad un bel punto isolati dai rispettivi amici e si scopriranno, in fondo, non poi così diversi.

APPROFONDIMENTO:
Summer Blonde è una buona lettura e i suoi quattro racconti brevi, di cui uno a puntate, scorrono via che è un piacere.
Tomine ci porta delle storie in cui il cumune denominatore è il relazionarsi con gli altri e la difficoltà che ci può essere nel farlo. Non sono storie tristi, oddio non da farsi scappare la lacrima, tuttavia lasciano un senso di incompiuto, quasi a voler distogliere lo sguardo al momento opportuno per realizzare che questo genere di problemi è periodico e che, come ogni cosa e col dovuto impegno, prima o poi passerà.
Il disegno è molto piacevole, il tratto pulito e credibile rende la lettura ottima.
L'edizione è molto curata e con sovracoperta, del resto Coconino difficilmente delude su queste cose.

CONCLUSIONI:
13,00 € Ben spesi per una lettura che se siete abituati solo a manga o comics supereroistici, vi potrà sorprendere nella sua immediatezza. Mentre se siete lettori abituali del genere sicuramente l'avrete già in libreria...no?

Pro: Edizione, Disegno, La fine che fa Marco.

Contro: Per gli amanti delle storione potrebbe essere leggermente indigesto data la non lunghezza dei singoli racconti.





Tutte le immagini sono utilizzate per fini di recensione.
I diritti sono dei leggitimi detentori.

1 commento:

  1. Oh beh lasciando da parte i miei gusti personali,
    (la mia reazione per questo genere di storie è molto vicina a quella del dito nella foto).

    Direi che il rapporto qualità prezzo è buono, 13€ per quattro racconti autoconclusivi,(finalmente non ne potevo più delle serie da un milione di volumi).

    Un minimo di introspezione e caratterizzazione dei personaggi mi sembra che ci sia(seppur nei limiti del clichè).

    E mi pare di capire che non manchino neanche situazioni piccanti e colpi di scena,insomma di sicuro meglio che le torri alte due chilometri della Troisi.

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