venerdì 9 aprile 2010

Recensione A CASA DI MOMO



 


Quando leggo una storia tra le 05:00 e le 06:00 della mattina (Domenica mattina) che mi tiene comunque sveglio dopo una dura giornata di lavoro, potrei dire che è un ottimo prodotto ma in realtà mi trovo a pensare che sia proprio quello che mi ci vuole prima di dormire.


ECCO I FATTI:

Okumoto Momone, per tutti, Momo, è una di quelle ragazze minute, gentili, carine ma anche un pò imbranate, maldestre e quasi sempre imbarazzate che troviamo spesso all'interno dei manga.
Momo ha i capelli corti e scuri e vuole fare l'artista, come suo padre, che, per seguire la vocazione ha abbandonato la famiglia quando Momo era ancora una bambina.
Di lui non si hanno tuttora notizie.


Momo oltre alla madre, insegnante di disegno, ha anche un fratello, Taro e una sorella Maki.
Taro, artista anche lui un tempo ha dovuto lasciare per motivi di famiglia e ora fa il commercialista.
Maki frequenta l'università e lavora presso una galleria d'arte.
Conosciamo Momo diplomanda, iscritta ad una di quelle scuole preparatorie agli esami di ammissione dell'università, ha un appartamento tutto suo e a quanto dicono, artisticamente parlando, è la più dotata della famiglia.
Obbiettivo di Momo passare l'esame di ammissione all'università, quello che non sa però è che nell'anno che la aspetta saranno non poche le distrazioni che le si pareranno davanti.

Grazie all'amore della sua famiglia, all'amicizia delle sue compagne di corso e ad una persona speciale, forse Momo riuscirà a passare l'esame per l'università e a lasciarsi alle spalle, almeno un poco, quei timori e quelle insicurezze che hanno condizionato la sua vita.

APPROFONDIMENTO:  
Per quello che si propone di essere, A Casa di Momo, è un centro perfetto.
Una storia volutamente semplice che racconta un anno di vita di una ragazza nel periodo forse più importante per il suo futuro, in una realtà studentesca/lavorativa come quella Giapponese che non si ferma davanti a niente e soprattutto non aspetta.
Ci troviamo di fronte a uno Slice-Of-Life, tipico manga a sfondo di vita quotidiana, dove i protagonisti vivono la vita, appunto, nella forma più normale possibile. 
I disegni di Kei Toume sono a dir poco spettacolari, il tratto deciso riesce difatti a trasmettere in maniera ben chiara lo stato d'animo dei vari personaggi in ogni situazione e questo permette una lettura moooolto piacevole e coinvolgente.
il volume ci giunge servito caldo da Chef Flashbook che al solito non delude con una ottima edizione fitta fitta di pagine a colori.

PERSONALMENTE:
Facendo un piccolo sondaggio al lavoro ho chiesto:
"se vi chiedo di cucinarmi un piatto di pasta al pomodoro, che tipo di pasta usate?"
Le risposte: "Spaghetti, penne o al massimo fusilli"
Risposte scontate. questo perchè la pasta al pomodoro, nell'immaginario collettivo si fa con gli spaghetti o con le penne.
Bene, mi sento di affermare che, A Casa di Momo, è un piatto di "Farfalle al Pomodoro" è semplice ma stupisce, proprio perchè è fuori dai soliti canoni, grafici e narrativi, che hanno i racconti di questo tipo pubblicati nel mercato manga Italiano.

CONCLUDENDO:
Se avete avuto una giornata impegnativa e volete rilassarvi con una lettura positiva, sicuro che questo albo fa per voi!


Pro: Ottimo disegno, Ottima narrazione, Ottima Edizione

Contro: Io sinceramente non ne vedo.
 

Tutte le immagini sono utilizzate per fini di recensione.
I diritti sono dei leggitimi detentori.

5 commenti:

  1. EHHM... mi sa che anche qui, ritorni ad affacciarsi il nostro amico ornitorinco.

    Potranno anche esserci i fattori ottimo disegno, narrazione ed edizione, ma resta il fatto che piuttosto che leggermi il racconto della vita passo per passo,(con istruzioni di montaggio all'interno)di Momo/Raimondo Vianello/ornitorinco
    (ok dai scherzavo Piero non fare pazzie quello dell'ornitorinco ci può stare).

    Piuttosto mi leggo tutti i libri della Troisi e senza l'aiuto di anti-depressivi!

    Per quanto riguarda la recensione invece direi che ci siamo, un pò corta.
    Forse mettere qualche informazione in più, entrare più in particolare nella storia aiuterebbe a farsi un'idea più completa, del volume recensito.

    Per esempio quando dici"è semplice ma stupisce, proprio perchè è fuori dai soliti canoni, grafici e narrativi, che hanno i racconti di questo tipo pubblicati nel mercato manga Italiano."

    Mostrare e non solo dire in che cosa differisce e in quali situazioni ti ha stupito, alzerebbe di sicuro la qualità della recensione, che così é un poco generalizzata e generalizzante.

    Spero che le mie indicazioni servano per migliorare le future recensioni, naturalmente vogliono essere tutte "critiche" costruttive.

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  2. Dear Wiger, grazie per la critica costruttiva.

    Per conoscenza devo dirti che ho allertato l'unità di rianimazione e quella di sanità mentale riguardo alla tua minaccia di leggerti i racconti della Troisi senza farmaci.

    Riguardo alla recensione credo tu abbia ragione, in parte.

    Volutamente mi son sentito di ridurre rispetto al solito la parte descrittiva della storia poichè il punto saliente è la crescita emotiva e la vita di tutti i giorni.
    Il volume in questione vanta una storia semplice, ti traghetta su acque calme, non tipo "La Tempesta Perfetta" di Clooney.
    Questo indubbiamente può piacere, ma anche non piacere, ne rimane comunque il fatto che citarne delle parti, a mio avviso, altererebbe l'esperienza del lettore in negativo in questo caso tipo.
    Nel complesso pecco forse del fatto di aver scritto una recensione faziosa, rivolta solo persone che già hanno letto manga o fumetti e che quindi, forse, non necessitano di maggiori punti di riferimento per l'acquisto di una storia autoconclusiva di un unico volume.

    CONCLUDENDO:
    I tuoi sono comunque ottimi consigli che terrò presenti di certo.

    Pro: Citiamo l'ornitorinco, quindi di riflesso Twilight, quindi speriamo in più visite da parte di fans della saga (nooooo Pieroooo non la finestraaaa)

    Contro: non ne vedo sinceramente

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  4. Wiger non me ne volere ma la natura del tuo ultimo commento era molto poco inerente al discorso generale.
    Comunque per dovere di cronaca suggerisco la pagina ove si trova il binomio Ornitorinco Twilight con la speranza che qualcuno leggendola possa accorgersi che, in realtà i vampiri non esistono e comunque anche se esistessereo non sarebbero degli x-men.

    OrnitoTwilight http://fantasy.gamberi.org/2007/12/08/recensioni-romanzo-twilight/

    x-men http://it.wikipedia.org/wiki/X-Men_(fumetto)

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  5. Nooo! avevo speso ben mezz'ora della mia vita per scriverlo e buona parte della carica creativa-demenziale giornaliera. :-)

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